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INoS​ì​You

by Antonio Ardizzone

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    INoSìYou in mantis con i suoi stuzzicamenti tra i fiori e il quadro mancante vi farà osservare gli astri del considerare, nell'invito alla ricerca dei significanti sparsi già alla copertina.

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1.
La messicana 7x Nella retorica finita di una realtà infinita / le idee si rendono in contrapposizione tra le dita / nell’orbita del sombrero dell’illusione la finzione viene reale / ti tocca amare, ti tocca amare / La messicana... / Non puoi farti prendere da quello che ti manca / a meno che tu non voglia essere un bersaglio mobile / lo scoiattolo affamato che viene fuori dal bidet / lo devi uccidere e sai anche perché / La messicana... / Se anche tu hai bisogno di più spazio / saturniano devi partir / da sole in sole senza essere mai sazio / le lune i satelliti dovranno convenir / La messicana... / Nella retorica finita di una realtà infinita / le idee si rendono in contrapposizione tra le dita / nell’orbita del sombrero dell’illusione la finzione viene reale / ti tocca amare, ti tocca un fiore / La messicana... / Nella retorica finita di una realtà infinita
2.
Il paradosso fondamentale è che la gente crede sia la terra a mancare / per qualche mistica sua personale indegna e impropria maledizione / impropria e ‘ndegna maledizione / e maledetto quell’uomo che non sa capire / che qui è più bello perfino camminare / e specie se sei solo davvero / appena nato quando com'ero / tra luna e stelle sulla circonvallazione / nemmeno una macchina da incontrare /e questa è sperimentazione /come a Milano quando con le persone /quest’uomo d’oggi non sa più campare / e ne discernere dal male / il bene se ne va a puttane /ai cuori puri salute e pane /c he la fortuna c’ha da fare / nei bassi fondi è in alto mare / il paradosso fondamentale / è che non vi basta l’avvenire / senza passati da dimenticare / e ne futuri auspici da rinnovare / ma il paradosso più fondamentale /è che non esiste e ciò non è paradossale / poiché altrimenti sarebbe il male / e perderebbe senso il bene / tra i due uno solo è universale / il paradosso fondamentale / il paradosso fondamentale / è quella dannata congiunzione /che per sua indole dottrinale / s’azzarda a fare la comparazione / tra i due uno solo però è universale o già esisterebbe solo il male.
3.
Vola 05:23
Vola libellula lontano / chi ti seguirà? / Io ti rincorro sono vicino / e poi ti ho persa già... / Canta libellula lontano /chi ti ascolterà? / Lo faccio sempre attentamente /come un bambino con la sua pubertà! / Il mondo è confuso solo il tuo gioco mi promette la libertà / viver la vita, una carta giocata molto, molto, tanto tempo fa / l’intento si evolve radicalmente nella praticità / è una lotta continua quotidianamente, la speranza che finirà... / tra il campo minato che usa il vestito e il nome di società / mine figli d’incesto stuprati da papà soldo e mamma modernità!! / E tu vola libellula, volagli accanto, dagli il gusto della verità / sballali con la raffinatezza della semplicità / invitala a cena al tramonto col mare / un po’ di vino soli in tranquillità / portala sulla giostra dell’amore / poi a disquisire sull’umanità / vola libellula, fatteli amici senza cadere in quell’oscurità / pratica solo rapporti voraci con sentimento e vitalità / sappi ch’è tempo perso tra i galleggianti in superficialità / inevitabile inerzia e a noi per loro ci dispiacerà... / Ma tu vola libellula lontano / chi ti seguirà? / io ti rincorro sono vicino, ti accarezzo già.../ Miliardi di fiori da scoprire, e chissà quante sensazioni tutte d’amare / canta alterna forte e piano per chi ti saprà sentire / vola libellula lontano per chi ti saprà capire
4.
Erba morella 04:24
Valla a trovare la salivazione in tutto questo fumo / le parole perdono l’azione ed io comunque fremo / certo un bacio ne avrebbe di cose da dire / volendo parlare... / Cuocete anche a me nel vino erba morella / che anch’io esca della memoria e non m’accorga / il mio psicopompo pensa però a questa sciagura / se anche tu t’addormi il male che verrà chi lo misura? / Ma è solamente una cura momentanea / analgesica asetticità anaffettiva / un po’ d’aria per stasera / sai consola... / Cuocete anche a me nel vino erba morella / che anch’io esca della memoria e non m’accorga / oggi domani è stato sempre ieri / ma non per me da domani / oggi domani sarà sempre ieri / ma non da me da domani / oggi domani diventerà già ieri da domani / Cuocete anche a me nel vino erba morella / la fiamma è bella, la fiamma è bella...
5.
Ergu io 02:57
6.
Soda caustica a scaglie salva bambino tappo sicuro / vespa mangia la terra rossa fiammante / col tappeto volante l’indiano è arrivato e sta muto / perché non può dirmi di spostare l’elefante! / Dando le Alice ai gatti 3x / Mi chiamano da Sky / ipotizzo che anche in cielo si siano inglesizzati / poi è Francesco il callcenterista con il 50 per i non abbonati /gli dico che non m’interessa col tono di voce per illuminazione / al suo come mai sempre cortese rispondo / non mi piace e non ce l’ho, la televisione! / E indovina: è sabato mattina... / Dando le Alice ai gatti 3x2 / Oggi in paese c’è l’inaugurazione della chiesa patronale / l’hanno rifatta è venuto il vescovo: anche l’altare! / Peccato che sapevo già tutta la descrizione nel particolare / me l’ha fatta mia zia ch’è in riabilitazione, fuori paese, all’ospedale: / hanno messo le foto su internet per anticipare!! / Dando le Alice ai gatti 3x2 / La prima la mangiano, la seconda pure perché hanno veramente fame. Ma le Alice sono piccanti e bruciano e palati deboli non fanno che rifiutare di pensare di potersi nutrire. Un popolo che ciecamente si offre quale vittima sacrificale, e al tempo stesso come incendiario, come criminale agli oblii degli arbitri di questa nuova cultura globale. Solo fiorisce l’autunno con l’inverno / dentro la primavera prossima a sbocciar / madre di leste estati che porta in grembo / fresco di fine settembre a battezzar / fresco i primi d’ottobre da festeggiar... Dando le Alice ai gatti
7.
Agli angoli della strada sono morto / redivivo fiato corto / senza il senso non c’è il torto / guardo la gente incuriosito / con le mani mi riporto / questo ciuffo dritto e storto / che da agli altri l’impressione errata / di pensare che con me farebbero una camminata / e dopo qualche chiacchiera indifesa / lancio una battuta tesa / che non sarà compresa / più tardi ci riprovo / e sale sciapido l’odio / per essere ironico e serio / allora poi ritorno quasi morto / tengo basso l’ascolto / senza nessun rispetto / di certo non era mia intenzione / questa contraffazione di me apparentemente naturale / potevo dico io fare l’attore / magari bestemmiare / così giusto per parlare / ma cosa devo dirvi senza carne da bruciare / né sogni da smaltire / ritrovarmi sempre a bere / ma morire di cirrosi non è il caso / a meno che non te la sposi... / E volavano litri d’inchiostro sulla pelle / in un manto di mare erboso con fiori lucidi e blu / con la vita in rotta tra vecchie stelle / è la storia che non puoi capire più / ma il bello della vita sai qual è ? / Che ci sarà sempre una farfalla a distrarti / Vivendo al meglio, sennonché la paura negli occhi degli altri
8.
Annestu 04:45
Cosa vorrà da me questa giocata / cosa vorrò da lei a chiamarla vita / tra biciclette vecchie ormai scordate / e statiche chitarre spedalate / le carni scorticate viso e dita / a sciacquarsi in una briglia di vallata / quasi bella la trasfigurazione / ma allo svolto del riflesso picchia il sole / 'Nduri lu murrunedhru di la cuda / ‘Nduri lu murrunedhru di la cuda '/ Nduri lu murrunedhru di la cuda / c'all'aria c'è chi vola primavera / Col cuore asciutto a dinoccolare / o a cura estetica ornamentale / in freschi giorni per notti di gelo / la pelle d'oca all'alba come un velo / e nel carpire quello che neanche io so / ci rimani male bene bene in fondo però / e come il vento all'arancia la sua foglia / o si stacca o sbatte tinge e taglia / [Take care of your soul humanity and don’t let theme fuck your body / Spatula, Mbrognatura e Zimbariu catti nu pagghjiaredu e li mpittau] 'Ndurilu murrunedhru di la cuda / 'Nduri lu murrunedhru di la cuda / 'Nduri lu murrunedhru di la cuda / c'all'aria c'è chi vola primavera / Nduri lu murrunedhru di la cuda / c'all'aria c'è chi vola primavera / è vera se st'annestu jhuri gigghja / curina ‘ndorata di meli sanguigna / ‘Nduri lu murrunedhru di la cuda / c'all'aria c'è chi vola primavera / è vera se st'annestu jhuri gigghja / curina ndorata di meli sanguigna
9.
Ma cosa fai? / nuda appena sveglia tra le lenzuola piangi un po’ / l’aria è fresca profumata e tu tra i tuoi "non so” / i vestitii no!!! / Ma cosa fai? / sei disastrata nella mente io ti vorrei / luna sperata l’aurora che non ho visto mai / usciamo un po'? / Ma cosa fai? / ma non ti svegli pensa tu ai problemi tuoi / io ce ne ho un paio ma saranno fatti miei / pranziamo o no?! / Ma cosa fai? vuoi me, o un giocattolo a piacere tuo? / Io sono io per quel che sono ci credi o no, diventerò, ti lascerò o ti sposerò /
10.
La moglie, la moglie, la moglie tacchi a spillo tuta corta / floreale, sembra seta, schiena scoperta, abbronzata e scoperta / con il vento, punta gli occhi a fulminare / e il marito dà la mano alla bambina che parla del mare... / Voglio dire, cara, sei proprio una troia / poi sculetti forse credendo di essere ancora a scuola / chissà come ti piace fare la maestrina / sei una troia, dai, c’è pure la bambina / ch’è virginea sì ma da chi prenderà esempio? / Dal padre crocefisso all’alambicco o dal tuo scempio? / Dal mare dal mare dal mare dal mare dal mare dal mare dal mare i bambini si fanno aiutare / Dal mare dal mare dal mare dal mare dal mare dal mare dal mare i bambini si fanno salvare / Dal mare dal mare dal mare dal mare dal mare rinnega il padre tre volte la madre / Dal mare dal mare dal mare dal mare dal mare dal mare dal mare occhio però allo scalino che non si vede / Dal mare dal mare dal mare dal mare dal mare dal mare dal mare quando credi di saper nuotare / Dal mare dal mare dal mare dal mare dal mare i bambini si fanno salvare

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Dopo anni di gestazione e a cantare sempre esce finalmente in questa formula il mio primo album, polisemico e chiasmatico già dal titolo si rende all'idea necessaria proposta dal quadro mancante interno! Buon ascolto, AA

credits

released August 21, 2019

Tutti i testi e le musiche sono vostri da Antonio Ardizzone, ad eccezione di Ergu Io, vernacolare profano del galatrese Abate Martino Antonio, messo in musica da Claudio Dell'ammassari che magistralmente e in modo empatico ha curato l'arrangiamento di INoSìYou nella sua produzione. La postproduzione, dai sofisticati tecnicismi del suono, è stata realizzata dallo studio Geko di Sandro Distilo. Nell'impeto Korybantesco Alessandro Ocello e Alessandro Dell'ammassari hanno eseguito It's like boh!?. I cori sparsi vengono dalle voci dei nomi qui citati, in vola la voce femminile è di Debora Fonte. Rossella Panetta ha realizzato l'artwork della confezione nata da un'idea di un acquarello dell'autore; i fiori sono di Giulia Ardizzone.

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Antonio Ardizzone Galatro, Italy

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